I disturbi del neurosviluppo e le loro interazioni nello sviluppo della mente e della personalità, dalla prima infanzia all`adolescenza, sono il mio settore di interesse e di intervento clinico prevalente.
In particolare considero le forti relazioni tra lo sviluppo neuropsicologico e gli aspetti emotivo-affettivi.
Oggi le più recenti acquisizioni delle neuroscienze confermano l`impossibilità di disgiungere gli aspetti cognitivi dagli aspetti emotivo-relazionali nella clinica neuropsicologica dell`età evolutiva.
I DSL ed i DSA sono stati i settori di mia prima specializzazione nell’ambito della NPI: dal 1992 al 1988 sono stato responsabile dell`ambulatorio per i DSL E DSA presso l`Istituto Neurologico `C.Mondino` di Pavia e sono stato socio formatore dell’AID (Associazione Italiana Dislessia).
Attualmente sono medico responsabile dell’equipe diagnostica n 4 per le certificazioni DSA riconosciuta dall`ASL di Pavia. All`attività clinica unisco l`insegnamento di Neurolinguistica presso l`Università di Pavia (corsi di laurea per TNPEE) dal 1998. Sono membro dell`Associazione Italiana per la Ricerca nella Psicopatologia dell`Apprendimento AIRiPA.
I disturbi dello spettro autistico compromettono lo sviluppo neurologico e psicologico dalla prima infanzia all`età adulta. Dal 1996, con il dottor Maurizio Pilone, abbiamo elaborato una metodologia riabilitativa e psico-educativa integrata di tipo cognitivo-relazionale centrata sulle caratteristiche individuali delle alterazioni dello sviluppo senso-motorio e neuropsicologico.
Recentemente ho seguito con approccio psicoterapeutico somato-relazionale ragazzi con sindrome di Asperger e sono direttore sanitario del Centro di Riabilitazione `Greenland` di Fermo dove, con la dottoressa Valentina Minnucci, abbiamo sviluppato il progetto `PAN` (Nuovo Progetto autismo).
`La medicina è psicosomatica o non è medicina`
Dall`esperienza della clinica infantile ho potuto vedere come molti disturbi `somatici` avessero le loro origini in condizioni di stress ambientale e di difficoltà emotivo-relazionale. Questi conflitti, cronicizzati, nell`adulto possono evolvere in diverse patologie somatiche che devono essere affrontate con un approccio mente-corpo integrato.
Quante volte, di fronte ad una malessere vago, il medico, dopo aver prescritto esami risultati nella norma ci ha rassicurato: `Non ha niente`? L`ascolto della persona e l`approccio delle medicine olistiche offrono strumenti utili per affrontare molti disturbi che limitano la qualità della vita.
L`omeopatia è la più conosciuta tra le medicine non convenzionali. Propone un tipo di cura che guarda alla totalità della persona e non solo alla malattia in sé. L`azione dell`omeopatia è più simile a quella di un vaccino che a quella di un antibiotico. Con la medicina omeopatica si somministrano infatti sostanze simili all`agente che produce quel tipo di malattia. In questo modo si stimola una reazione immunitaria adeguata che va a rinforzare le difese dell`organismo, favorendo la guarigione.
Delle diverse scuole omeopatiche la mia più recente formazione è l’omotossicologiae si basa sugli sviluppi scientifici dell’omeopatia classica operati dal medico omeopata Hans H. Reckeweg. Il suo saggio ormai classico comparve nel 1952 con il titolo: `Effetto di vicariazione, omotossine e fasi delle malattie nei tessuti dei tre foglietti blastodermici`. Lo stato di salute e di malattia, da un punto di vista omotossicologico, dipende dalla lotta che il nostro organismo ingaggia per eliminare le omotossine in eccesso. In caso queste si rivelino troppo aggressive, la terapia omotossicologica tenderà a stimolare il naturale meccanismo di autoguarigione del corpo umano incrementando una specifica risposta immunitaria. L’omotossicologia è considerata facente parte dell’omeopatia. In Italia esistono molti enti e associazioni a riguardo, la più specifica è A.i.o.t., l’Associazione medica italiana di omotossicologia che si occupa di ricerca, formazione, aggiornamento e didattica.